Quale progetto seguire❓
A mio parere tra le altre possibilità ci potrebbero essere anche queste che rientrano tra le mie conoscenze relative a settori che ho in qualche modo affrontato o incrociato o che seguo attualmente.
Come tutte le idee dovrebbe seguire una verifica del mercato e una pre-totipazione (diversa da pro-totipazione) del modello di business per aumentare la possibilità di successo.
Per motivazioni diverse ti spiego perché io punterei su questi settori/iniziative.
✅ AGRICOLTURA ?
Mi pare ci sia una riscoperta della qualità del mangiare sano, del potersi approvvigionare con costanza e sostenibilità.
Stiamo mangiando complessivamente male, frutta e verdura insipida e priva dell’originario contenuto vitaminico.
Il mercato della grande distribuzione richiede grandi quantitativi, tempi stretti, pochi margini, massimizzazione dei guadagni, riduzione degli sprechi, ottimizzazione della logistica che si traduce in prodotti raccolti a precoce stato di maturazione che avviene (la maturazione) nella catena del freddo mantenendo solo un buon aspetto esteriore di frutta e verdura che però internamente risulta spesso verde, dura, senza le tipiche caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
Per questo motivo credo e spero nella rivalutazione di un’agricoltura di prossimità e che sfrutti in modo funzionale (anche per il consumatore) la tecnologia.
Penso ad un’agricoltura moderna, idroponica (nelle varie versione) che consenta di mantenere fino all’ultimo frutta e verdura sulla pianta per poi essere distribuita in loco.
Penso anche a nuove colture sempre agevolate dalla tecnologia o dalle variazioni climatiche (oggi per esempio in Sicilia si coltivano mango, papaya, frutti della passione, avocado … ).
Molti frutti tropicali sono entrati nelle nostre diete e nelle cucine internazionali e quindi hanno un mercato un tempo inesistente o insignificante.
C’è necessità di mantenere delle produzioni locali sia per preservarne la specie sia per ridurre la dipendenza da altri Paesi.
Quello che un tempo era un limite all’e-commerce alimentare, cioè la questione logistica e la consegna sino a casa, oggi pare un problema di minore entità, ci sono infatti diversi player (e quindi opportunità, vedi punto LOGISTICA) che se ne occupano.
✅ TECNOLOGIA ?
Sia perché siamo nel 2021 sia perché siamo in era covid la percezione dell’utilità della tecnologia ha fatto un salto quantico.
Le nuove generazioni nascono già con un approccio facilitato che invece è stata una fortissima barriera alla diffusione di tante soluzioni fino a qualche anno fa.
Sappiamo poi che il progresso tecnologico avanza in modo più che proporzionale rispetto al tempo e rispetto al passato e quindi anche l’obsolescenza è più veloce e richiede sempre nuovi prodotti a risolvere sempre più esigenze.
Salvo la parentesi attuale (covid e incidente canale di Suez) durante il quale i prezzi sono lievitati, in linea generale il costo di molte tecnologie tende a scendere ampliando costantemente il mercato di coloro che se la possono permettere.
La tecnologia è trasversale e segue e determina le sorti di moltissimi settori specifici (medicina, comunicazioni, trasporti …).
Mondi certamente in crescita quello dell’intelligenza artificiale, IOT, blockchain, solo per fare qualche esempio.
✅ LOGISTICA ?
A vari livelli non potrà che crescere la richiesta di trasporti e stoccaggio.
Mi riferisco in particolare alla logistica di prossimità per le consegne dei crescenti acquisti on line.
Inoltre nello specifico c’è una crescente richiesta di servizi nella catena del freddo.
✅ BIO EQUILIBRIO ???
Tra i vari settori indicati questo è quello che più intacca la sfera personale, generalmente messa a dura prova dalla pandemia e da una “crisi” durata per anni.
Il crollo di dogmi e punti certi, la rivoluzione culturale e degli stili di vita hanno creato diffuso disagio e ansia in più di una generazione, non pronte ad affrontare cambiamenti epocali.
Ciò ha messo in crisi paradigmi più o meno consolidati, certezze e abitudini diffondendo un’insicurezza e uno stress al quale in pochi sanno fare fronte in autonomia.
C’è un diffuso bisogno di riacquisire un equilibrio indispensabile per vivere bene, per gestire costanti emergenze, cambiamenti e per essere di riferimento ed esempio per coloro che sono in maggiore difficoltà.
Dal livello di equilibrio personale non dipende solo la salute fisica e mentale ma anche il livello di performance lavorativa, professionale e in generale di “successo” delle persone.
Detto ciò credo ci sarà uno sviluppo di tutte quelle attività che miglioreranno il “wellbeing” il benessere inteso in quello stato di soddisfazione psicofisica personale che consente alle persone di dare un senso alla vita, aldilà del successo economico.
Parlo quindi di consulenza, formazione (vedi punto FORMAZIONE), percorsi di crescita ma anche tutte quelle soluzioni che riequilibrano gli aspetti personali e quelle professionali.
Quindi potrebbero essere soluzioni per lavorare meglio, per lavorare da casa o magari lavorare “in mobilità”.
Concretamente per esempio strutturerei un’azienda che realizzi furgoni camperizzati uso ufficio per permettere a tanti professionisti da avere un ufficio mobile e poter lavorare viaggiando.
✅ GREEN/SOSTENIBILITA’ ?
Collegato al concetto di benessere e collegato alla sostenibilità il GREEN DEAL europeo e non solo certamente porterà tante opportunità a chi vorrà operare in quei campi collegati https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/
Sempre in questo ambito appare già ora evidente e lo sarà ancora di più nei prossimi anni l’opportunità del “mondo elettrico” che va dalla casa ai mezzi di trasporto, dai mezzi di lavoro ad altre applicazioni.
Trovare un segmento di riferimento e diventare punto di riferimento credo sia un’occasione da cogliere.
Personalmente credo ci siano tante possibilità, per ora affrontate per lo più come esploratori ma le applicazioni sono/saranno talmente tante da avere solo l’imbarazzo della scelta su quale puntare: bike, monopattini, mezzi da lavoro, barche, gommoni, giochi, veicoli alternativi, vetture, motocicli, colonnine di ricarica, accumulatori ….. solo per fare qualche esempio.
✅ B CORP ?
Spero davvero che il tema sia visto e interpretato con una “sana” ed etica motivazione.
Pare ci sia “nell’aria” una rinnovata sincera sensibilità sul tema e la gente (imprenditori, dipendenti, clienti, stakeholder, professionisti, osservatori …) si renda conto che le imprese debbano tornare ad avere un ruolo sociale e non solo economico – finanziario.
Pare si stia percependo la necessità di un bilancio che non veda solo un pareggio o un utile finanziario ma crei davvero un valore condiviso sia tangibile che intangibile tra tutte le parti coinvolte e anche “disperso” nell’ambiente di cui è parte.
Il mondo benefit è un mondo che necessità di viralità, di condivisione, di autoalimentazione per generare benefici davvero significativi e in grado di cambiare concretamente abitudini ed effetti.
Per questo è auspicabile che le benefit corporation e comunque le imprese “etiche” si moltiplichino e riescano a radicarsi un terreno generalmente molto arido legato a freddi calcoli piuttosto che a filosofie e progetti “alti” di lungo termine.
Maggiore sarà la diffusione di queste imprese maggiore dovrebbero essere le sinergie e le opportunità per ognuna di esse che dovrebbe diventare (per logica e coerenza) cliente, stakeholder o almeno segnalatrice per le altre in condizione di reciprocità.
✅ TURISMO ?
Un settore fondamentale per il nostro Paese (e non solo) eppure davvero bistrattato.
Una specie di mucca sfruttata nel peggiore dei modi, senza aver mai curato la mucca in una logica di becera spremitura, non lungimirante ed egoistica.
La rinnovata percezione delle questioni sulla sostenibilità, sull’etica, sulla qualità della vita e del servizio reso, la comprensione delle nuove dinamiche del mercato, della centricità del cliente, del neuromarketing, dell’esperienza memorabile, della fidelizzazione, della formazione e dell’adeguamento ai tempi dovrebbero aver fatto comprendere che quella famosa mucca va tutelata, preservata, gestita con rispetto e professionalità.
Quindi facendo un salto quantico rispetto alla gran parte degli imprenditori turistici degli ultimi 50 anni (salvo le eccellenti eccezioni) le nuove iniziative dovranno puntare su standard qualitativi professionali (e personali) molto più elevati per ottenere un successo di lunga durata.
Ma le possibilità sono davvero tante sia per quanto offerto naturalmente dal nostro Paese sia per l’enorme quantità di turisti che lo visita sia perché la concorrenza già presente sul mercato è (mediamente) di bassa qualità e quindi lascia maggiore spazio a nuovi player.
Concretamente credo si potrebbero realizzare migliaia di iniziative a livello nazionale per valorizzare borghi e micro aree segmentando turisti e fornendo loro delle esperienze davvero memorabili.
Immaginate di replicare l’esperienza di Illegio https://cinemazero.it/novita/2019/04/15/diec-il-miracolo-di-illegio/
tanto per fare un esempio
✅ NAUTICA ?
E’ un settore nel quale credo moltissimo …. È un mondo trasversale e articolato.
Barche da pesca, da lavoro, divertimento, da giornata, da vacanza, vendita, noleggio, accessori, servizi, da 5.000 a 50.000.000 di €.
In costante tenuta e addirittura in crescita, da parecchi anni e per il futuro l’andamento prevede ancora crescita.
Anche qui si intreccia con altri temi trattati precedentemente: turismo, trattandosi di forma particolare di approccio alle vacanze, ma anche GREEN per quanto riguarda tutte le attuali e prossime applicazioni elettriche.
Ce ne sarebbe un sacco da parlare, ma in sostanza è un business che personalmente sto approfondendo e nel credo abbia un senso investire risorse e tempo.
✅ SPORT ⚽️??
Possibile unire benessere, valori e business?
Con lo sport si potrebbero coniugare con grande soddisfazione, se gestito con professionalità ed intraprendenza.
Il covid ci ha fatto riapprezzare il valore dell’attività fisica, dell’aria aperta e della socialità, ma anche l’importanza dell’impegno, della valvola di sfogo, della determinazione per mantenere un impegno anche a livello agonistico.
Concretamente la creazione di un centro sportivo sono certo sia un’iniziativa con ottime prospettive, ad oggi in particolare tira tantissimo il business del padel, ma in generale mancano centri di aggregazione sportiva organizzati, funzionali e accoglienti.
E’ un altro settore del quale anche personalmente mi interesso e sto valutando possibilità di sviluppo visto che da qualche decennio lo seguo da fruitore in sport diversi.
✅ CONSULENZA ?
E’ il settore del quale mi occupo direttamente e constato costantemente la necessità di consulenza e formazione nelle aziende.
In tutte le aziende, quelle disorganizzate e quelle organizzate, quelle padronali e quelle “managerizzate”, di qualsiasi settore, di qualsiasi dimensione è necessario che le persone crescano, sia a livello personale che professionale.
C’è soprattutto necessità che le persone riacquistino la centralità delle attenzioni, che tutti ci si renda conto che il successo di qualsiasi organizzazione è determinata dalla qualità delle persone che la compongono e solo in seconda battuta dalla bontà dei prodotti/servizi venduti.
Stiamo quindi comprendendo tutti che le persone devono costantemente migliorarsi, sviluppare sia le competenze tecniche specifiche ma soprattutto le competenze trasversali, le famose “soft skills” che sono le artefici dei migliori successi professionali sia individuali che di team.
Anche in questo settore però c’è necessità di un cambio di rotta, un salto in avanti rispetto a consulenza/formazione che sia davvero utile e riscontrabile, non corsi o percorsi ben confezionati solo sulle offerte ma disallineati dalle vere necessità, possibilità ed obiettivi dei fruitori.
Negli anni le aziende e i professionisti hanno spesso investito fior di quattrini (finanziati o meno) in metodi farlocchi o inapplicabili nei contesti di riferimento o inefficaci perché generalisti e non strutturati come un abito sartoriale.
Ecco sono convinto che la nuova generazione di consulenti – formatori si renda conto che il mercato ora richieda ancor di più professionalità, concretezza e riscontri e non solo un convincente parlantina.
Concretamente specializzarsi su determinate offerte o target di clientela o necessità, non fare i tuttologi e soprattutto proporre soluzioni qualificate, autorevoli e non metodi “fai da te” con testimonal miracolosi.
✅ ITALY FOOD ?? ?
Può essere definito un “must” ma sempre attuale in modo particolare le specialità e il mercato di nicchia anche se per nicchia potremmo discutere sui limiti dimensionali.
Sta di fatto che abbiamo moltissime specialità e in realtà moltissime ce ne sono a livello internazionale che potrebbero essere valorizzate e commercializzate con nuove logiche di profilazione e di commercio anche on line.
Concretamente, per limitarci all’Italia, abbiamo tantissime “specialità” non valorizzate dai detentori o perché non sono stati in grado di adeguarsi ai tempi o perché non c’è stato un “passaggio generazionale” o perché sopraffatti da costi e quindi da un inadeguato modello di business.
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- Written by: pianooperativo
- Posted on: Settembre 7, 2021
- Tags: BUSINESS MODEL