HR

Cari amici HR, manager, consulenti ……
E’ affascinante sentire le mirabolanti storie di aziende strutturate con organigrammi funzionali, corrette compartimentazioni, procedure definite e precisi protocolli.
Vicende di aziende, spesso anche multinazionali, che rispettano tutti i parametri, quelle nelle quali si ottengono con facilità finanziamenti e aperture di credito in tutti i sensi.
Fusioni, incorporazioni, acquisizioni milionarie che, per linee esterne, fanno crescere a dismisura un’entità già gigantesca.
Luoghi dove non solo i vertici non conoscono le maestranze ma nemmeno tra maestranze e spesso nemmeno tra vertici si sono mai incontrati.
Realtà che frequentemente godono di relazioni privilegiate, appoggi, scambi, favori in tutti gli uffici che contano, in Italia e all’estero.
Strutture che ottengono lavori e fatturato indipendentemente dalla loro capacità di cercarselo e se non lo ottengono comunque rimangono in vita (decotte) per decenni prima di collassare, non senza aver ottenuto varie iniezioni di “ossigeno” a carico della collettività.
Bene, a mio avviso queste fotografie non rappresentano la realtà o quantomeno la stragrande maggioranza delle storie di impresa italiane.
Storie ben diverse, con dinamiche e difficoltà quotidiane lontane anni luce dalle immagini patinate che vengono diffuse come se fossero minimamente rappresentative.
Su circa 25 milioni di dipendenti, circa 3.300.000 sono nel pubblico.
Nel privato risultano circa 2.300.000 impiegati in aziende tra 50 e 250 (in 24.000 imprese) dipendenti e circa 4.000.000 sono impiegati in aziende con più di 250 dipendenti (in 4.000 imprese).
Quindi le medie e grandi aziende occupano poco più di 6.000.000 di dipendenti.
Significa che più del doppio, circa 15.400.000 sono impiegate in piccole e micro aziende sotto i 50 dipendenti (in circa 4.270.000 aziende).
Andate a respirare l’aria in quelle aziende, provate a vivere, giorno per giorno, con le normali difficoltà di quegli imprenditori e di quelle maestranze, provate, con un po’ di umiltà, a scendere sulla terra e vi renderete conto che il lavoro li è tutt’altra faccenda e il rispetto viene guadagnato ottenendo, con difficoltà ben superiori, risultati concreti e non con proclami e post sui social.